“Lasciatevi lanciare, voi frecce”. Lavinia Collodel si rivolge a Paul Klee per rintracciare segnali positivi in un annus horribilis per il turismo culturale.
Grazie all’esperienza di Welcome to the Post Analog Condition*, in questo Mezzo Pieno confluiscono le riflessioni attorno a un nuovo sistema di consapevolezze che può caratterizzare la progettazione.
“Nel bene e nel male non c’è niente di immutabile e allo stesso tempo le cose sotto il nostro controllo diretto sono limitate”. Nel Mezzo Pieno di Marco Agosta.
“Abbiamo imparato quanto dobbiamo pensare a modelli di inclusione che possano comprendere tutti, in ogni condizione e momento”. Manuela Bucciarelli porta il suo contributo al nostro Mezzo Pieno.
In un anno a dir poco difficile per tutto il comparto culturale, Claudio Ceciarelli si sofferma su alcune buone notizie che non possono essere ignorate per costuire il futuro dell’editoria.
“Ecco il contagio che trovo interessante, che ho sperato che fosse avvenuto subito: la consapevolezza che ci sia una profonda relazione fra il virus e i danni che stiamo creando al mondo fisico”. Edoardo Malagigi per Mezzo Pieno.
Nel Mezzo Pieno di Barbara Elia “ritorna il senso del Tempo: edifici cinquecenteschi, palazzi, chiese, fontane secenteschi, i colori del mattone, dell’aria, del can che fugge, si animano, per ritrovare quell’armonia che è il progetto di città”.
“In questo percorso cultura, arte e spettacolo sono state duramente colpite, a livello di pratiche e di economie, ma hanno anche rappresentato un valore importantissimo in termini di Cura e di coesione sociale.”. Nel Mezzo Pieno di Luigi Ratclif.
Mezzo Pieno, ovvero cosa salvare dell’anno della pandemia, stavolta si sofferma sul percorso individuale di ciascuno di noi, grazie al contributo di Olimpia Parboni Arquati.