Gli Appunti dalle Città in Piena sono il contributo di Anna Scirè alle serate di Metronauti, il radio live show di Valerio Mirabella e delle Industrie Fluviali. Brani che setacciano in verticale quel gigantesco organismo vivente che chiamiamo città traendo ispirazione dagli ospiti che, di volta in volta, si alternano ai microfoni di Metronauti.
Li pubblichiamo su Biosfera, ma si possono anche ascoltare dal vivo sulla terrazza delle Industrie Fluviali e in podcast su Spreaker.
Ascolta “METRONAUTI #7 Ospite Francesco Careri e Alice Buzzone (23/07/21)” su Spreaker.Vogliamo una foresta urbana,
— Anna Scirè
di interazione umana
Il 23 luglio, a Metronauti si è parlato di città. Della città di Roma, in particolare, e più precisamente del quartiere attorno alle Industrie Fluviali. Lo abbiamo fatto assieme ad Alice Buzzone, coordinatrice di SPAM, il Festival dell’Architettura di Roma. Lo abbiamo fatto assieme a Francesco Careri, fra i promotori del progetto per la ristrutturazione degli ex-magazzini del commissariato di via del Porto Fluviale. Un progetto che permetterà, alle famiglie che abitano e animano una delle strutture più iconiche della zona, di vedersi assegnare gli appartamenti in cui risiedono e di fare della struttura un progetto all’avanguardia: per via delle modalità di co-progettazione, per le soluzioni abitative, per le implementazioni che ne faranno una piazza aperta alla vita del quartiere e ai suoi bisogni. Ed è stata l’occasione per annunciare la notizia che il progetto si è aggiudicato il fondo Qualità dell’Abitare del MIT.
Ecco gli Appunti dalle Città in Piena, stavolta per parlare proprio di una città in piena.
Quartieri delle Città in Piena
Luce soffusa
Mi casa tu casa
Io abito Tu abiti
benvenuti Metronauti,
Appunti da luoghi della mente,
ci son le rapide, ma lentamente
mentre il fiume si fa treno
il tramonto si scatena
a voi gli Appunti dalle Città in Piena.
Io abito, prendo l’abitudine
di fare una pausa,
adesso e latitudine
e poi fermarmi qui e chiamarlo “casa”.
Casa è dove c’è la musica,
idea d’aria e tellurica,
casa è dove c’è il pane fresco
e qualcuno mette un disco,
focolare,
che te lo dico a fare.
Casa è un diritto inespugnabile
perché se sei al mondo, devi poter vivere.
È un dispositivo essenziale,
mattone sacro e filosofale
di dignità, diritto di cemento
ché se non me lo date me lo prendo.
Speculazione immobiliare,
la politica del “tra il dire e il fare”,
toglietemi tutto, ma non un tetto sulla testa
altrimenti non mi resta
che il dolore e la protesta
il dolore si trasforma, si organizza, si mobilita
perché c’è qualcosa dentro, che lo abita,
e la protesta diventa gente tenace
che non tace e che resta
che performa l’ostinato rituale del soggiornare,
abituarsi ad abitare
attardarsi, e questo è il di-morare.
Io protesto, tu resti, egli dimora
invasivo come flora
che si rivela però
officinale
forse amara, ma medicinale
erba benefica, che offre un servizio
perché a volte chi occupa un palazzo abbandonato,
un’industria in disuso, un carcere, un fabbricato,
fa esercizio
di una società altra, di vita comune, nuova e antica,
e con amore e fatica
con saggezza e follia
si arriva lì: utopia ed eterotopia,
costruendo passo dopo passo
mattone dopo mattone
una giustezza dal basso
un sogno spilungone
della città nel tempo che verrà,
specchio provocatore del reale
indagine su ciò che ci sembra ideale
una città che sia una casa estesa,
nido comune in dolce attesa
e ancora “scrigno del tesoro del vivere”
diceva Le Corbusier,
che sapeva scrivere.
Io scrivo, tu scruti, ella muta
cambia faccia e rosone,
si dichiara incompiuta
in divenire, in costruzione
i progetti fremono di voglia e di visione.
Vogliamo una città organica!
Che parla, che ascolta, che centuplica
i talenti di tutti e di ciascuno
che sia sostenibile e accogliente,
che sia intellegibile e intelligente
Vogliamo un osservatorio nomade
mutante di crisalide,
laboratorio di rigenerazione
un urbe in orbita e catalizzazione.
Vogliamo una foresta urbana,
di interazione umana
di un amore per l’arte,
che parli chiaro e forte,
ovvero parli Tàcheles,
come uno dei più grandi centri occupati nella Berlino appena riunita,
Tàcheles, in cui graffiti e artisti si era una cosa sola e infinita.
A volte l’unica casa possibile è il viaggio
l’esplorazione, il vagabondaggio,
altre volte invece il viaggio accade dietro casa,
te ne vai a zonzo per il tuo quartiere
e all’improvviso, torni a vedere
a osservare ogni minuzia
a ogni passo c’è il nuovo, che inizia
l’ignoto a chilometro zero
e finalmente ritorni bambino e diventi straniero.
I Metronauti sognano
e guardano lontano
indagano, domandano
dov’è l’Iperuranio?
Le Città sono in Piena
i venti hanno le rose
i luoghi sono l’amore con cui li abitiamo
come tutte le cose.
Casa è house, casa è home
casa è persone, casa è carillon.
Casa è Social Housing,
Metronauti e singing,
Home, street Home
Rome, sweet Rome.
—Anna Scirè
Direttore artistico del Rome Psych Fest, fondatore della webradio The Roost e del Folk Fest, ideatore e conduttore di That’s All Folks: Valerio Mirabella è un narratore di musica, capace di dare voce a retroscena, percorsi, dettagli e grandezze di chi vive di musica o per la musica. Partito dal Cafè Fandango, il suo live show radiofonico è stato trasmesso da club piccoli e grandi con la vocazione per la musica dal vivo: Angelo Mai, Circolo degli Artisti, Ausgang, Lanificio 159, 2N, Grandma Bistrot, 2Periodico Café.
Metronauti è la sua ultima creatura.