portofficina social co-design by industrie fluviali

Portofficina 04 – Report

Portofficina è un progetto per l’attivazione e il ripensamento del quartiere Ostiense, volto a sperimentare la progettazione partecipativa nei processi di rigenerazione urbana. Il primo incontro è stato dedicato alla conoscenza reciproca e ad un primo approccio alle tematiche da trattare.

Si parte scegliendo

Quello che doveva essere l’ultimo incontro della prima fase (ma che invece è stato il penultimo) ha visto la partecipazione di 15 persone, ugualmente divisi fra donne e uomini con età eterogenea.

L’incontro è cominciato entrando immediatamente nel vivo della questione, quale delle proposte vogliamo implementare? È stato quindi presentato il cartellone di chiusura dell’ultimo incontro, con le proposte per migliorare e favorire momenti di scambio e aggregazione, ogni partecipante ha potuto esprimere più di una preferenza. Le proposte che hanno convinto di più sono quindi state: Agenda di Quartiere e Pianta (ma pianta che vuol dire? tante cose diverse, ma poi lo vedremo).

  1. Agenda di quartiere: 9 preferenze 
  2. Salutarsi + Passeggiate: 3 preferenze
  3. Portierato di quartiere diffuso: 2 preferenze
  4. Slogan: 1 preferenza 
  5. Pianta: 7 preferenze 

Sulla base di questo, l’incontro si è concentrato sull’analisi delle difficoltà da affrontare in termini organizzativi e di risorse economiche a disposizione, per poi andare ad approfondire temi organizzativi e di suddivisione dei ruoli. 

Nonostante il ricco confronto, alla fine dell’appuntamento non siamo riusciti a stabilire linee operative definitive, motivo per cui i dettagli dell’implementazione verranno definiti attraverso un ultimo incontro che si terrà in data 08/06/2023, alle 17.30 presso le Industrie Fluviali

Intanto il CdQ dichiara che sta già provvedendo ad organizzare passeggiate di quartiere, visto l’entusiasmo e la partecipazione della passeggiata del 6 maggio. 

Il portierato di quartiere è un’idea che piace, ma le difficoltà gestionali hanno reso la proposta meno accattivante, per molti lo slogan non serve, già c’è o più semplicemente si preferisce l’idea di inondare il quartiere di piante piuttosto che di slogan (probabilmente Ostiense ha già subito un forte slancio verso la brandizzazione territoriale) 


Agenda di Quartiere

Al fine di andare a rafforzare la socialità nel quartiere, il gruppo crede che un primo strumento attivatore possa essere l’agenda condivisa da diffondere sia in forma fisica che digitale. L’idea di organizzarla attraverso una gestione del tutto orizzontale non convince i partecipanti, che ritengo sia fondamentale un coordinamento unico, proponendo di far mantenere questo ruolo al team di Industrie Fluviali. 

Le informazioni da diffondere attraverso l’agenda di quartiere si baseranno principalmente sulla segnalazione di iniziative culturali e di aggregazione; proposte di attivazione cittadina verso obiettivi comuni; ricorrenze speciali o di notevole importanza territoriali. 

L’agenda non sarà quindi un giornale, non riporterà notizie di cronaca del quartiere, né sarà uno spazio per alimentare polemiche o malcontento, lo spirito con cui verrà attivata infatti è totalmente propositivo. 

L’agenda vuole essere lo strumento per allineare i cittadini verso un pensiero propositivo e per promuovere la socialità e il rafforzamento delle relazioni interne, un maggiore scambio fra cittadini e enti/realtà che operano nel mondo socioculturale. 

Per consentire la maggior diffusione possibile si è ragionato sulla presenza di un social media manager che selezioni e poi invii via mail e WhatsApp le informazioni che tutti i cittadini raccoglieranno e che le stesse vengano pubblicate nei gruppi FB di quartiere e nei canali social dei comitati, di Industrie Fluviali e di altre realtà che decideranno di aderire; allo stesso modo si vogliono installare delle bacheche nei punti più frequentati del quartiere per permettere massima accessibilità alle informazioni. 


La Pianta

I Landmarks sono elementi visivi che inseriti nello spazio pubblico aiutano a riconoscere un’identità condivisa, per il gruppo di Portofficina, in questa fase è risultata particolarmente interessante l’idea di usare delle piante per creare questo senso di appartenenza al quartiere. Si sta ragionando sul tipo di pianta (da interno o da esterno? sempreverde o con fioriture stagionali? Vera o realizzata in modo tecnologico da un fab lab?), su come distribuirla, e su come far sì che sia il mezzo attraverso cui si possa accedere all’agenda digitale, con un QR code sul vaso? O in che altro modo? Quali sono le responsabilità di chi la riceve e soprattutto chi la riceverà? 

Le conclusioni

L’incontro è terminato con dei piccoli compiti a casa: 

  • Noi di Industrie Fluviali abbiamo ragionato su quali risorse poter mettere in campo per continuare a sostenere Portofficina anche oltre la durata del progetto, e per ora possiamo continuare ad essere coordinatori delle informazioni attraverso la nostra magica Miriam, social media manager; potremmo valutare anche l’ipotesi di concedere l’uso dello spazio per continuare a fare riunioni con cadenza mensile 
  • Alcuni di voi si sono informati sulla possibilità di aver un vivaio come sponsor per andare a ridurre i costi d’acquisto delle piante; altri invece si sono recati al fablab per capire se l’idea di una pianta non vegetale fosse effettivamente realizzabile

Il prossimo incontro si terrà l’8 Giugno alle 17.30 e sarà decisivo. Andremo a stabilire: 

  • Periodicità agenda di quartiere, luoghi dove affiggere le bacheche e chi avrà la responsabilità per la loro apertura, manutenzione; chi e come si raccoglieranno le informazioni da trasmettere alla SMM e con quale criterio verranno selezionate
  • Quali e quante piante acquistare, a chi e come distribuirle, come far sì che ogni persona/ esercizio commerciale che la riceve gli dia valore, sonderemo la possibilità di creare una nursery per creare talee delle piante in modo tale da poter distribuire nel tempo un numero sempre maggiore di piante, nate da un senso di cura e di appartenenza comune
  • Dettagli per l’evento finale, che prevede una restituzione al quartiere e all’amministrazione locale di quanto fatto finora 

Portofficina è un progetto a cura delle Industrie Fluviali, con il supporto dell’Ambasciata degli Stati Uniti d’America