Ice One e Adriano Viterbini - Nomadi dalle Città in Piena

Nomadi dalle Città in Piena

Gli Appunti dalle Città in Piena sono il contributo di Anna Scirè alle serate di Metronauti, il radio live show di Valerio Mirabella e delle Industrie Fluviali. Brani che setacciano in verticale quel gigantesco organismo vivente che chiamiamo città traendo ispirazione dagli ospiti che, di volta in volta, si alternano ai microfoni di Metronauti.
Li pubblichiamo su Biosfera, ma si possono anche ascoltare dal vivo alle Industrie Fluviali e in podcast su Spreaker.


Più fertili le dune, derviscio risorto,
Les hommes bleu, alti e cobalto nel deserto
tuareg
qualcosa evapora caliente quando passi tu
col tuo turbante

Ascolta “METRONAUTI #16 Ospiti Adriano Viterbini / Ice One” su Spreaker.

L’ultimo appuntamento con la stagione invernale di Metronauti ha visto la partecipazione di due ospiti d’eccezione: Ice One e Adriano Viterbini.
È per questo che, questo mese, gli Appunti dalle Città in Piena di Anna Scirè hanno il moto della risacca e si muovono fra il deserto e scenari funkadelici. Una rima dopo l’altra.


Nomadi dalle Città in Piena

Pelle, ribolle
musica ribelle
Consolle, controller
Microfono che bussa
Sa sa sa
Sa di mare e dreaming class
pain de sable
en​​croyable
pane psichedelico
fiore funkedelico.
Flores,
flower,
Maometto Schopenhauer.
Ma sotto la sabbia,
seme, speme, speranza, fiume sotterraneo, ciclo delle dita
Terra incoGHnita.

Febbraio
mago
in un pagliaio
Sai che mi è sembrato di vedere
un getto
Un germoglio, un raggio
un bocciolo di rondini
pri-chimera miraggio
Mi è sembrato di avvistare
due minuti di mare
Don’t worry, la primavera non tarda quasi mai, ad arrivare.
Il fragile
segreto
di un fiore.
Mali, fronde di rivolte
albero del blues dalle radici sepolte
Algeria,
bevi una lacrima mia
bellezza, portami via.
Niger, ventre pieno di uranio, di oro
Aah Malaika, che vuol dire: tesoro.
Granelli di rabbia che salmodiano in coro
Se le dune del deserto potessero cantare, scandirebbero dei suoni ipnotici e immensi
versi libertari,
ritmi temerari,
canzone indomita, autopoietica
perché la musica può far politica
amplificare una voce rauca, collettiva e amara
perché è incredibile che una chitarra e un’arma
possano essere sorelle, nel profondo del Sahara.
Tira giù la maschera!
abbassa le frontiere
identità sfuggita, nomade, raminga
Mascherami ora, per finta
dammi una vacanza, da me
nomadica-mente, donami rifugio
ovvero
strada
cerco il futuro con il radar
give me drive
regalami altri Natali,
città confusionali
homeland on demand
giro-metro-nauti-vaghi
dune-dossi-paradisi rimossi
eden senza fissa dimora
eu? – eu vou embora
strada – vado
no padre – no madre – no-made
I (h)ate my village,
I love my people,
the rebel, the honest, the good old bubble,
power to the people
flower
power
whiskey sour
para beber, no tiengo agua
oasi e fiori per la tua gente
ombra e acqua per la loro mente
sotto la maschera da subcomandante
puoi dire quello che vuoi
negare quello che sai
prendere in giro gli eroi
aprire i salvadanai
ogni scherzo vale
fa parte del rituale
dell’esser fuori da me
buon carnevale, rebels.
rebel music
musica ribelle
elettro tarantelle
rebel
bebel
mont jibel
decibel
mi ribello alla mente
del piccolo villaggio giudicante
neocolonialismo imperante
Noi Metronauti, radiosorgenti, promiscui, disubbidienti
cantiamo deserto e metropoli come luoghi in cui riconoscersi affluenti
fiumi dello stesso mare
mare nostro, che sei
di gelo
e bisognoso di abbracci
perdonaci se siamo dei pagliacci.
Più fertili le dune, derviscio risorto,
Les hommes bleu, alti e cobalto nel deserto
tuareg
qualcosa evapora caliente quando passi tu
col tuo turbante
desert blues
desert blue
giorno dopo giorno
una rima dopo l’altra

giorno dopo giorno
una duna dopo l’altra
duna su duna
funk – cammello – cruna
arcipelago di oasi – miraggio collettivo
che sarà
mondo del futuro
che sarà
migliore – carovana – alveare
Don’t worry, la primavera non tarda quasi mai, ad arrivare
The streets are calling
ciao inverno,
ti amo ma ti faccio una boccaccia
corro via col sole in faccia
e non mi prendi, non mi prendi più.


—Anna Scirè

Autore

Direttore artistico del Rome Psych Fest, fondatore della webradio The Roost e del Folk Fest, ideatore e conduttore di That’s All Folks: Valerio Mirabella è un narratore di musica, capace di dare voce a retroscena, percorsi, dettagli e grandezze di chi vive di musica o per la musica. Partito dal Cafè Fandango, il suo live show radiofonico è stato trasmesso da club piccoli e grandi con la vocazione per la musica dal vivo: Angelo Mai, Circolo degli Artisti, Ausgang, Lanificio 159, 2N, Grandma Bistrot, 2Periodico Café.
Metronauti è la sua ultima creatura.