Notizie, approfondimenti, opinioni: con Edicola Fluviale, raccogliamo una breve selezione di articoli del mese appena trascorso che meritano un minuto di attenzione.
In quanto attivista per i diritti degli afroamericani e figlio di un poliziotto, l’intervento del rapper Killer Mike è risultato fra le sintesi più efficaci circa la situazione sfociata negli Stati Uniti in seguito all’uccisione di George Floyd.
Killer Mike’s Speech To Protesters At Atlanta Mayor’s Press Conference di Peter Helman – Stereogum
“Non vogliamo vedere bersagli bruciare. Vogliamo vedere il sistema che si riorganizza per radere al suolo il razzismo sistematico”.
Un’analisi del ruolo della maschera nell’estetica e nell’immaginario degli ultimi cinquant’anni, quando “non era ancora uno strumento quotidiano di assistenza sanitaria”.
MASK MASK MASK di Alessia Delli Rocioli – Kabul Magazine
“Nell’estetica contemporanea una forma viene riproposta ciclicamente all’interno dell’immaginario collettivo, quella della maschera. Questo oggetto, intrinsecamente negativo, può essere interpretato come il segno di un rinnovato sentimento di guerriglia urbana, un elemento provocatorio, o è l’indice di una situazione di disagio e staticità, quella di chi vive in un’epoca postuma?“
L’Argentina è nuovamente alle prese con una grave crisi finanziaria. Le richieste dei creditori, però, non possono non tenere conto di uno scenario economico mondiale profondamente mutato. Segnato dalla crisi economica del 2008 e dalla crisi sanitaria in corso.
Argentina and the Future of Finance Capitalism di Joseph E. Stiglitz – The Nation
“Le crisi di debito sono state, certo, una caratteristica del sistema finanziario globale negli ultimi quarant’anni. In quella che potrebbe essere una versione apocrifa della storia, il negoziatore capo nelle prime crisi è stato Bill Rhodes, figura leggendaria della Citibank. A un certo punto, quando i creditori mettevano in atto la solita politica finanziaria di rischio calcolato, si suppone che Rhodes dicesse ‘Ok, è abbastanza’. Oggi sembriamo aver perso un leader nella comunità finanziaria capace di svolgere quello stesso ruolo. Qualcuno che comprenda la realtà della pandemia e del nuovo ordine finanziario.”
Un parallelo fra la crisi sanitaria corrente e varie crisi del XXI secolo, suggerisce che andiamo incontro ad un calo demografico.Simile a quello che ha interessato la Grecia lo scorso decennio.
Paura e disoccupazione in Italia: il virus contagia la natalità di Gian Carlo Blangiardo – Limes
“Chi ha seguito (ai tempi di Chernobyl) con apprensione nemici invisibili e scarsamente conosciuti, come il cesio, il plutonio o lo stronzio, non può non ritrovare nelle angosce da coronavirus di questi giorni un preoccupante déjà vu. E non deve dunque stupirsi se, oggi come a quel tempo, l’incognita di un futuro denso di incertezze rischia di configurarsi come freno alle scelte di riproduttività.”
Carmilla approfondisce una pubblicazione di un paio di anni fa. SI intitola Jineolojî, un brevissimo testo che sottopone ad un’attenta critica le scienze sociali in relazione al ruolo delle donne. In particolare, il sistema di divisioni specialistiche in discipline.
Una critica radicale della conoscenza di stampo positivista e patriarcale di Sandro Moiso – Carmilla
“Repressione delle comunità autonome, politicamente economicamente e culturalmente, e repressione delle donne sono andate nei secoli di pari passo e con ciò si è proceduti anche sulla strada di una sbrigativa eliminazione di saperi e conoscenze che per lungo tempo avevano accompagnato e favorito la sopravvivenza e lo sviluppo della specie. Una condizione durata molto più a lungo di quella attualmente dominante e che, per paradosso, oggi sembra rendersi necessaria per superare l’impasse creata a livello planetario dal capitalismo e da un patriarcato oggi ancora difficilmente giustificabili.“
Se con la pandemia, la vita delle persone sorde è divenuta molto più difficile. Esistono però, soluzioni che possiamo adottare di cui potrebbero beneficiare anche gli udenti. A partire da sottotitoli automatici e da apposite mascherine trasparenti.
The pandemic made life harder for deaf people. The solutions could benefit everyone. di Tanya Basu – Technology Review
“Questo problema è particolarmente più grave negli ospedali, dove a causa del distanziamento sociale non ci sono interpreti vicini alle persone sorde e le mascherine rendono impossibile leggere le labbra, creando interruzioni nella comunicazione che sono spaventosi per i pazienti e potenzialmente pericolosi laddove non capiscono cosa gli viene detto.”
Su Micromega, si evidenziano le connessioni fra la pandemia e due fattori globali già ampiamente interconnessi: la distruzione dell’ambiente e il divario fra ricchi e poveri.
Dalla pandemia alla transizione. Scenari per un cambiamento sociopolitico di Daniele Conversi – Micromega
“L’esperienza della pandemia ci ha dato l’opportunità di toccare con mano la limitazione della libertà di movimento. Ma può essere vista anche come stimolo per possibili innovazioni a tutto campo. Sarà necessario contrastare le preponderanti pressioni dell’industria dei combustibili fossili per riportare tutto allo status quo ante, al disordine primario iper-capitalista. Il nemico è ben visibile: i massicci finanziamenti del governo di Trump all’industria aeronautica, quelli del governo inglese alle compagnie di aviazione come easyJet, o misure simili in procinto di essere adottate in vari paesi, Italia inclusa.“
In occasione della pubblicazione di tre blu-ray dedicati a Alice Guy Blaché e Julia Crawford Ivers, le prime donne registe della storia, PopMatters dedica loro un ampio articolo per ripercorrere la vita artistica di due autentiche pioniere quasi dimenticate.
Silent Women Filmmakers No Longer So Silent di Michael Barrett – Pop Matters
“Guy ha dovuto combattere instancabilmente per affermare il suo ruolo nella storia del cinema, poiché i ricordi degli inizi del cinema muto svanivano o venivano riscritti. Perfino le più importanti registe, delle quali nessuna era più vitale di lei, che hanno supervisionato la produzione alla Gaumont per anni, sono state lasciate fuori dalla storia scritta dagli uomini.”
L’esempio virtuoso di Future Fair come modello di evento diffuso, applicabile anche alle fiere d’arte.
A Look at the Future Fair di Sasha Bogojev – Juxtapoz
“La più grande differenza fra Future Fair e i modelli tradizionali, sta in come viene coinvolto un numero di gallerie limitato (36, per la precisione) in veste di partner nella creazione di un più intimo distretto artistico indoor.
Incoraggiando le gallerie a curare minimostre con una loro unicità, gli organizzatori sperano di allestire un’esperienza più personale, più incentra su un assetto da galleria rispetto ad un normale mercato fieristico. Inoltre, Future Fair ha intrapreso una via decisamente differente in termini di strategia economica e suddivisione dei compensi. Offrendo alle gallerie fondatrici una quota di partecipazione alla fiera, o il 35% dei profitti delle mostre, motivano gli espositori a lavorare su obiettivi condivisi piuttosto che su personali successi.”
Leggi cosa ti sei perso ad aprile.
Leggi cosa ti sei perso a marzo.
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