Notizie, approfondimenti, opinioni: con Edicola Fluviale, raccogliamo una breve selezione di articoli del mese di agosto che meritano un minuto di attenzione.

Un reportage concepito nell’ambito di un progetto di ricerca della Universidad Iberoamericana León per raccogliere le testimonianze delle madri dei desaparecidos che, in questi decenni di guerra al narcotraffico che investe il Messico, continuano ad aumentare.
Ci Unisce lo Stesso Dolore di Fabrizio Lorusso – Carmilla
Decine di collettivi di resistenza e lotta per la verità, la giustizia e la ricerca dei desaparecidos sono sorti in tutto il paese, soprattutto per iniziativa delle donne, madri, mogli, sorelle e solidali unite dallo stesso dolore e dalla ricerca in vita di persone scomparse, ma anche, in molti casi, semplicemente dei loro corpi o le loro ossa, e delle fosse clandestine in cui potrebbero trovarli.
Sul come un ennesimo episodio di violenza ai danni di un cittadino afroamericano abbia dato vita ad uno sciopero sportivo senza precedenti.
Il ferimento di Jacob Blake ferma l’NBA: la storia delle proteste in Wisconsin di Simone Goooga – Rolling Stones
È un momento che verrà ricordato nella storia dello sport. La squadra con il record NBA nella regular season, una delle candidate a vincere il titolo, boicotta l’incontro per protesta contro le violenze della polizia. «Siamo stanchi delle uccisioni e delle ingiustizie», diranno i giocatori.
Nella sua consueta recensione domenicale dedicata ai grandi album del passato, Pitchfork ripercorre la pietra miliare con la quale i Rage chiusero il millennio, incarnando perfettamente l’ideale di attivismo dell’epoca.
Rage Against the Machine: “The Battle of Los Angeles” di Jeremy D. Larson – Pitchfork
De La Rocha dichiarò a Spin nel 2000 che “Tutta questa alienazione ha radici. E non sono solo la tv o la noia o i cattivi genitori”. Questa era la grande ambizione di The Battle of Los Angeles, e forse dei Rage stessi: tracciare una linea fra i milioni di loro fan della Generazione X e più giovani, e le cause per cui si battevano.
Le origini della musica ska e le sue connessioni con la musica punk sono più remote e profonde di quanto la sua ibridazione col punk stesso avesse suggerito.
The Deep and Distant Roots of the Ska-Punk Hybrid di Iain Ellis – Pop Matters
Suonato dai Stiff Little Fingers, the Members e dai Police, il reggae venne processato lungo una linea di produzione punk/new wave. L’ibrido che ne risultò era più veloce e più pop. Accidentalmente, suonava più ska che raggae.
Cosa significa pubblicare una fanzine nel 2020? Lo scopriamo nell’intervista all’autrice di una fanzine scritta da un nostalgico delle fanzine.
Fanzine che passione, Lo strano caso di “Pigiama” di Fabio Zuffanti – Onda Rock
Il tono di voce è quello di una generazione in pigiama, dove lo “stare in pigiama” è sinonimo di introspezione e ricerca di se stessi, ma anche dove una certa angoscia esistenziale può prendere il sopravvento da un momento all’altro – un po’ come succede a Robert Smith nel videoclip di Lullaby, per capirci.
Underground, di culto, radicale, senza compromessi: Doug Stanhope è forse la voce più caustica della stand-up comedy internazionale.
Doug Stanhope, il comico dei comici di Davide Banis – Rivista Studio
Doug Stanhope è quindi il comico dei comici, osannato dagli specialisti ma troppo estremo per diventare mainstream. Insomma, è una sorta di casu marzu della comicità: è normale che un formaggio coi vermi non piaccia a tutti ma, a pensarci bene, ci può insegnare molto sul processo di fermentazione, che è l’essenza dell’arte casearia.
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