Serra Empirica: Aristolochia Gigantea

Serra Empirica è un progetto a cura di Zaelia Bishop. È la terrazza botanica delle Industrie Fluviali, un giardino in divenire che attualmente ospita, fra le altre, dieci diverse piante rampicanti rare e insolite che andranno a costituire una verde volta fra i tetti. Ma è anche un ciclo di storie di intima umanità e universale esistenza. Un racconto di persone e di piante, e del rapporto che lega esperienza sensibile, curiosità e saperi.
Ecco allora, dalla Serra Empirica, la Aristolochia Gigantea.


Serra Empirica: Aristolochia Gigantea

La scoperta di questa pianta è legata a una delle più grandi avventure naturalistiche dell’800. Iniziata nel porto di Trieste, ha il Brasile come meta, raggiunta dopo quasi cinque mesi di navigazione. Del gruppo imbarcato, interamente austriaco, fa parte una coppia di studiosi tedeschi: lo zoologo Johan Ritter von Spyx e Carl Friderich von Martius, botanico. Entrambi viaggiano dietro la raccomandazione del Re di Baviera Massimiliano I, da tempo interessato a formare una spedizione scientifica che approdasse in Sud America. L’occasione si presenta in forma eclatante: il viaggio nuziale dell’arciduchessa Leopoldina D’Asburgo e l’erede al Regno del Portogallo, diretto in Brasile. I due tedeschi sono dunque la quota del Re all’interno della flotta su cui viaggia il selezionatissimo comitato di scienziati austriaco, attrezzato a pervadere la sconosciuta flora e fauna brasiliana, affidandosi a itinerari fino ad allora tracciati unicamente sulla carta e, soprattutto, a darsi battaglia tra loro per tornare in patria col maggior numero di scoperte.

Serra Empirica: Aristolochia Gigantea - Carl Friderich von Martius

Ancora prima dell’intricato eden brasiliano, è l’oceano a separare i destini dei protagonisti di questa spedizione. Dell’intera flotta, il primo vascello a raggiungere Rio de Janeiro è quello che imbarca von Martius e von Spyx: insieme cominceranno un’ epica sudamericana che terminerà nel 1820, tre anni dopo aver salpato dal porto di Trieste. Lasciato indietro i litigiosi contendenti austriaci, infatti, il temerario duo si inoltra nelle province brasiliane, risalendo in canoa lunghi tratti degli affluenti del Rio delle Amazzoni fino a raggiungerne il bacino, la Foresta Amazzonica.

Nelle migliaia di chilometri percorsi, le collezioni compiute da von Martius superano le settemila specie, raccolte in oltre ventimila erbari che comporranno, al suo rientro a Monaco, il fondamentale Flora Brasiliensis (pubblicato nel 1840). È qui che l’Aristolochia Gigantea  fa la sua comparsa ufficiale, al fianco delle altre varietà pluviali della propria famiglia, l’Aristolochiacea. Le fioriture di questa varietà appaiono come fauci fluttuanti, dal nucleo giallo incandescente e irte di una peluria rivolta verso l’interno della gola, che funge da delicata trappola per gli insetti: attratti dall’enigmatico aroma del fiore, i pronubi scivolano fino al polline ma la fuga gli è impedita dalla peluria, ora rivolta in modo impenetrabile. Soltando dopo la fecondazione l’Aristolochia, avvizzendo, permetterà loro di uscire, e proseguire l’impollinazione.


Anche la Aristolochia Gigantea è presente presso la Serra Empirica sulle terrazze delle Industrie Fluviali di Roma Ostiense.

Autore

Zaelia Bishop è un artista nato a Roma nel '77.