Bizābān è un laboratorio nato alle Industrie Fluviali per mano della poetessa Maria Giorgia Ulbar, un luogo di incontro tra un gruppo di persone e la poesia.
Quelle che seguono, sono alcune delle poesie nate durante Bizābān.
Essere parassiti è la condizione di tutti.
Giuseppe Alagna
La materia che ci fonda è la biologia.
Ci si aiuta come si puo’
– l’un l’altro o contro l’altro – sulla terra.
Poi arrivò il rinoceronte che era io,
Arturo Belluardo
io che non riusciva a scollarmi i tuoi occhi di dosso,
anche se mi spezzavano le rughe, mi succhiavano
le ossa, leccavano un midollo e un fulmine.
C’è Cenere.
Chiara Grassini
C’è Ago.
C’è Cretto.
C’è Zolla.
C’è Sillaba.
E Ancora.
C’è Occasione.
Non sono sicuro che le gioie di molti anni fa possano riviversi
Marco Imbrogno
negli anni che verranno dentro gli occhi dei propri figli.
Troppo poco durano le mie allucinazioni.
Sopravvissuti al freddo inverno russo
Laura Libbi
si è trovato pure il modo di fiorire
e ora si lavora sulla scorza.
Per contraccolpo ad un oracolo incontrai un uovo,
Gaia Calcagni Merlini
bianco
un’onda come un pendolo al suo interno
una scadenza come il resto tutto.
Nell’ombelico del mondo
Giovanna Natali
Il cielo si oscura
Piove, non piove?
Pioverà.
Noi saliremo in cima ad ogni linea, punti inverosimili
Giovanna Ranaldi
specchiati in ogni goccia, ovunque.
Scenderemo sbattendo sui vetri e sulle foglie e sembrerà quasi buio.
Qualcuno canterà al nostro passaggio e tu,
sono sicura, vorrai danzare.
In quell’intrico buio
Lavinia Sangiorgi
di rami
spine
e foglie,
barche verdi di carta
traghettano messaggi
simboli e segreti
Presi le forbici, recisi un angolino
di silenzio
e di luce.
Non voleva, ma l’ho fatto,
Giorgio Stravato
nessuno vuole,
ma tutto è invaso.
Bizābān è nato per creare un luogo di incontro tra un gruppo di persone e la poesia, intesa come linguaggio di speciale densità in grado di disegnare e comunicare messaggi di significato plurimo e profondo. In Bizābān, attraverso un lavoro incentrato sul piacere della lettura, sull’interrogazione oracolare, sulla rivisitazione e sul gioco, i partecipanti sono guidati verso a una scrittura personale che trova spazio tra la consapevolezza e l’atto creativo “magico”.