52 settimane, 52 playlists, 52 anni di musica.
Da gennaio a dicembre, ogni mercoledì presentiamo un anno di musica in 10 brani. Dal 1970 al 2021.
Solo 10 brani: immagina quante canzoni memorabili rimangono escluse. E allora segui Industrie Fluviali su Instagram per contribuire ogni settimana coi tuoi suggerimenti e far crescere le nostre playlist: sarà la colonna sonora delle Industrie Fluviali per tutto il 2021! Fai felici i nostri Rivers con una dieta musicale varia e bilanciata.
Questa settimana, per le nostre 52 playlists, 10 canzoni del 2019.
52 playlists: 2019
A proposito delle canzoni di questa playlist
The Comet Is Coming: Blood of the Past
The Comet Is Coming è – all’interno della ricca scena jazz londinese di oggi – quella che probabilmente si è fatta maggiormente apprezzare in Italia, e su Blood of the Past si può intuire il perché. I synth di Dan Leavers fanno vibrare le basse frequenze con cattiveria, il sax di Shabaka Hutchings è uno dei suoni più rappresentativi della fine del decennio (lui è anche leader dei Sons of Kemet e di Shabaka and the Ancestors, per dire), le suggestioni psichedeliche e sci-fi richiamano in una certa misura Sun Ra, ma vengono addomesticate dal rap di Kae Tempest. Trust in the Lifeforce of the Deep Mystery, l’album pubblicato nel 2019, è probabilmente fra i 20 dischi migliori degli ultimi dieci anni.
Levitation Orchestra: Clairevoyance | Theon Cross: Candace of Meroe
Anche Levitation Orchestra e Theon Cross vengono da quella stessa scena londinese che ha caratterizzato tutte le ultime playlist di questa rubrica. Ma se i primi sono un collettivo affollato, che mette in mostra arrangiamenti complessi, il secondo è un solista con lo strumento meno solista di tutti: il basso tuba. E la sua musica è costruita su ritmiche arrembanti affidate a pochi strumenti.
Brittany Howard: Short and Sweet
Brittany Howard era attesissima al suo esordio da solista, e non ha deluso le attese. Su Short and Sweet si può apprezzare il suo lato più intimo, ma tutte le tracce di Jaime – seppure sia un disco meno sorprendente di quanto ascoltato con gli Alabama Shakes – serbano molti esempi del potenziale esplosivo della sua voce.
Big Thief: Forgotten Eyes
A proposito di voci femminili. Quella di Adrianne Lenker dei Big Thief potrebbe far commuovere anche i muri, schiudendosi gentile e determinata su un’irresistibile vibrazione di sofferenza. Difficile scegliere una sola canzone del loro repertorio del 2019, dato che i due album pubblicati, U.F.O.F. e Two Hands, sono uno più bello dell’altro. Ho scelto Forgotten Eyes proprio per apprezzare l’onda emozionale che può derivare dalla voce di Adrianne.
C’mon Tigre: Gran Torino | 72-HOUR POST FIGHT : LOST MY
Veniamo all’Italia, con due progetti musicali molto diversi ma davvero vicini sotto molti aspetti. Sia i 72-HOUR POST FIGHT che i C’mon Tigre sfuggono ad ogni etichetta, si muovono a loro agio commutando elementi jazz in altri contesti musicali, sanno essere – in modi differenti – eterei e sognanti, e sanno dialogare con la scena musicale italiana arricchendola di un contributo mai banale. Hanno confermato che, nel nostro Paese, c’è un pubblico che ascolta anche qualcosa che non sia indie-pop o trap.
Black Pumas: Black Moon Rising | Iggy Pop: James Bond | Battles: Juice B Crypts
Chiudiamo la playlist con tre brani completamente diversi fra loro. A partire da Black Moon Rising dei Black Pumas, che dal 2019 stanno avendo un certo seguito anche in Italia, con un soul rock al contempo sensuale e aggressivo. Iggy Pop si presenta nuovamente con un disco decisamente poco rock (lo aveva già fatto dieci anni prima con Préliminaires) che non è piaciuto a tutti ma che conferma la brillantezza del rocker anche a 72 anni – e she wants to be your James Bond ti entra in testa ancora prima che il pezzo finisca. Infine, dei Battles avevamo già parlato in occasione della playlist relativa al 2007. Ambulance è su quello che è forse il loro disco più accessibile, Juice B Crypts, per quanto possa risultare accessibile un disco dei Battles. Resta un album perfetto per approcciarsi al math rock e scoprire quanto, nelle sue forme più recenti, sappia essere divertente.
Nel frattempo, nel 2019…
Il 2019 è stato l’ultimo anno prima dell’insorgere della pandemia. In questa remota epoca priva di mascherine e distanziamenti, la Macedonia si accorda finalmente con la Grecia circa il suo nome, diventando Repubblica di Macedonia del Nord. 157 persone muoiono dopo che un Boeing 737 Max 8 in volo da Addis Abeba a Nairobi precipita: sarà l’ultimo volo per questo modello di aerei. A Christchurch, in Nuova Zelanda, un neofascista islamofobo uccide 50 persone e ne ferisce altrettante in due diverse moschee. Le manifestazioni di Fridays For Future iniziate nel 2018 diventano un fenomeno globale, che mobilita in più di un’ccasione oltre un milione di persone in diverse città del mondo.
< 2018 – 2019 >
Dai un’occhiata alle playlist già pubblicate.
Eva Pinter è una compilatrice di graduatorie, una sequenziatrice di eventi.
Non è una critica musicale, né una musicista professionista, né una book agent, né una venditrice di pianoforti. Eva Pinter non è il nome di un negozio di dischi.
Ama il suono del gesso sulla lavagna, la minestra troppo salata e avere le scarpe bagnate.
Scrive e assembla 52 Playlists in esclusiva per Biosfera, il blog delle Industrie Fluviali. Probabilmente a tempo pieno.