52 settimane, 52 playlists, 52 anni di musica.
Da gennaio a dicembre, ogni mercoledì presenteremo un anno di musica in 10 brani. Dal 1970 al 2021.
Solo 10 brani: immagina quante canzoni memorabili rimangono escluse. E allora segui Industrie Fluviali su Instagram per contribuire ogni settimana coi tuoi suggerimenti e far crescere le nostre playlist: sarà la colonna sonora delle Industrie Fluviali per tutto il 2021! Fai felici i nostri Rivers con una dieta musicale varia e bilanciata.
Questa settimana, per le nostre 52 playlists, 10 canzoni del 2005.
52 playlists: 2005
A proposito delle canzoni di questa playlist
Disco Infiltrator è nell’omonimo album d’esordio degli LCD Soundsystem. Esordio col botto, considerato che l’album è incluso in numerose classifiche degli album migliori del decennio.
Road to Zion mette assieme una leggenda dell’hip-hop (Nas, considerato da molti il più importante rapper di sempre) e l’ultimo – e prolifico – figlio di una leggenda del raggae e non solo, Bob Marley.
November Has Come è una delle tracce meno note di Demon Days, il secondo album dei Gorillaz. Ma vale la pena sentirla non solo per il bell’inciso di Damon Albarn, ma perché consente di ammirare due fantastiche strofe di MF Doom, recentemente scomparso.
Insomnia è nell’album d’esordio di Pete Philly & Perquisite, una delle migliori produzioni musicali ad aver mai varcato i confini dei Paesi Bassi. Con un connubio di rap e melodia, sampler e strumenti acustici, il duo contribuì a mostrare una via all’hip-hop europeo per emanciparsi da quello statunitense.
Parte della batteria di Diamonds From Sierra Leone è suonata live da Michel Gondry, che si trovava in studio mentre Jon Brion, il co-produttore del secondo album di Kanye West, montava una batteria. Jay-Z ha dichiarato che Kanye West fece 14 diverse versioni del mix di questo brano prima di essere soddisfatto della versione definitiva.
Il testo di Cinnamon è l’unico tra quelli di Socialismo Tascabile, l’esordio degli Offlaga Disco Pax, a non essere stato scritto da Max Collini. Il testo è infatti un racconto di Arturo Bertoldi, compagno di militanza di Collini nel PCI, che è anche colui che ha coniato l’espressione socialismo tascabile che dà il titolo all’album.
Dayvan Cowboy è il singolo estratto da The Campfire Headphase, il primo album in cui The Boards of Canada usano strumenti acustici – nello specifico chitarre – nei loro brani. Questo avviene in un momento in cui molti musicisti si emancipano dal dominio dell’elettronica che ha caratterizzato il breve arco temporale a cavallo dei due millenni: due anni primi, ad esempio, in Hail to the Thief i Radiohead abbandonano l’elettronica dei due album precedenti tornando a un sound in cui la chitarra la fa da padrona.
Si è sempre pensato che Helicopter dei Bloc Party fosse riferita a George W. Bush, in particolare per via del verso “Just like his dad, the same mistakes”, ma la band ha più volte smentito.
The Woods è un album per molti versi differente dai precedenti delle Sleater-Kinney, e What’s Mine Is Yours ne è un perfetto esempio: più libero e meno standardizzato, aperto alle improvvisazioni, registrato quasi interamente in presa diretta per avere la resa dei loro live. Convinse tutti, critica e pubblico, dopodiché le due non suonarono più fino alla reunion avvenuta dieci anni più tardi.
Nel frattempo, nel 2005…
Questo è l’anno dell’Uragano Katrina e della morte di Papa Giovanni Paolo II. Complice la guerra in Iraq, si registrano molti morte violente, anche in Europa: gli Attentati di Londra del 7 luglio causano 56 morti. Subito dopo la liberazione della giornalista Giuliana Sgrena, viene ucciso a Baghdad Nicola Calipari, vittima di fuoco amico. Il premier libanese Rafīq al-Ḥarīrī è vittima, a Beirut, di un attentato, e il vicepresidente della Regione Calabria Francesco Fortugno è assassinato dalla ‘Ndrangheta. Dagli USA, la morte di Terri Schiavo alimenta il dibattito internazionale sul fine vita.
< 2004 – 2006 >
Dai un’occhiata alle playlist già pubblicate.
Eva Pinter è una compilatrice di graduatorie, una sequenziatrice di eventi.
Non è una critica musicale, né una musicista professionista, né una book agent, né una venditrice di pianoforti. Eva Pinter non è il nome di un negozio di dischi.
Ama il suono del gesso sulla lavagna, la minestra troppo salata e avere le scarpe bagnate.
Scrive e assembla 52 Playlists in esclusiva per Biosfera, il blog delle Industrie Fluviali. Probabilmente a tempo pieno.