52 settimane, 52 playlists, 52 anni di musica.
Da gennaio a dicembre, ogni mercoledì presenteremo un anno di musica in 10 brani. Dal 1970 al 2021.
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Questa settimana, per le nostre 52 playlists, 10 canzoni del 2004.
52 playlists: 2004
A proposito delle canzoni di questa playlist
Rebellion (Lies) affronta il tema della morte. Si trova nell’album Funeral, il cui titolo è dovuto ai molti lutti che colpirono la band durante il periodo di realizzazione del disco.
I fan dei Pink Floyd criticarono duramente la versione di Comfortably Numb fatta dagli Scissors Sisters. Al contrario, sia Roger Waters che David Gilmour che Nick Mason si complimentarono per la cover.
Prima di realizzare Thunder, Lightning, Strike, il disco d’esordio di cui Ladyfish è il brano più noto, The Go! Team erano composti esclusivamente da Ian Parton, che si vide costretto a mettere su una band proprio nel 2004 per accettare la proposta dei Franz Ferdinand di aprire i concerti del loro tour svedese.
All Caps si riferisce alla preferenza di MF DOOM a scrivere il suo nickname interamente in maiuscolo, ed è il singolo di maggior successo di uno dei pochi dischi hip-hop capaci di far breccia nei cuori dei critici che mai si erano occupati di hip-hop prima di allora (ad esempio sul New Yorker).
I più attenti followers di 52 Playlists riconosceranno in Un Mestiere Qualunque un campionamento da Mother’s Day dei 24 Carat Black, presente nella playlist del 1973.
Nonostante il testo e il titolo potessero far pensare che Leaf House si ispiri all’omonimo romanzo di Mark Danielewski (un’opera mastodontica e letteralmente labirintica, dato che lunghe parti del libro si compongono di testi scritti in ogni direzione che costringono il lettore a passare da un punto all’altro del volume), gli Animal Collective hanno poi chiarito che la fonte di ispirazione è la casa di infanzia di Noah Lennox, alias Panda Bear.
Per i cambi di tempo di Take Me Out i Franz Ferdinand non hanno avuto bisogno di fare più sessioni di registrazione. Hanno fatto tutto in presa diretta, anche perché erano già molto rodati dall’aver eseguito molte volte il brano dal vivo.
Nella prima versione di Dry Your House, il ritornello era vantato da Chris Martin dei Coldplay. Ma lo stesso Martin riconosce che la versione di Mike Skinner sia molto meglio.
Oi Va Voi significa Oh buon Dio! in ebraico.
Nel frattempo, nel 2004…
Questo è l’anno dell’influenza aviaria, che porterà all’abbattimento di milioni di polli, e l’anno della nascita di Facebook. È l’anno degli attentati di Al-Qaida a Madrid e della strage di Beslan. In tutto il mondo si protesta contro la guerra in Iraq, in Arabia Saudita quasi 250 persone muoiono nella calca per l’annuale pellegrinaggio alla Mecca e il sud-est asiatico è sconvolto da un gigantesco tsunami.
In Italia, entra in vigore il testo unico sulla privacy, muore Marco Pantani e si discute sulle conseguenze dell’intervento italiano in Iraq, a partire dall’assassinio di Fabrizio Quattrocchi.
< 2003 – 2005 >
Dai un’occhiata alle playlist già pubblicate.
Eva Pinter è una compilatrice di graduatorie, una sequenziatrice di eventi.
Non è una critica musicale, né una musicista professionista, né una book agent, né una venditrice di pianoforti. Eva Pinter non è il nome di un negozio di dischi.
Ama il suono del gesso sulla lavagna, la minestra troppo salata e avere le scarpe bagnate.
Scrive e assembla 52 Playlists in esclusiva per Biosfera, il blog delle Industrie Fluviali. Probabilmente a tempo pieno.