La Baba Jaga, che dà il nome al festival, popola le leggende slave da secoli. Questa vecchietta descritta come strega, incantatrice o spirito notturno, è una presenza costante nelle fiabe e nel folklore di tutta l’Europa orientale.
L’isba in cui abita poggia su enormi zampe di gallina. Una casa con gambe lunghe per coprire ampie distanze, che ci invita a viaggiare fra oriente e occidente, per esplorare un panorama perlopiù ignoto di storie e immagini.
Alla ricerca delle differenze
Abbiamo immaginato un piccolo festival di fumetto senza confini, fatto di strade e non di frontiere, di culture intrecciate, di artisti viandanti. Un festival con gli occhi aperti sul presente e rivolto alla narrazione per immagini, la più ibrida delle arti, babele proliferante di stili e forme in continua evoluzione. Un festival, infine, che guarda all’Europa dell’est, senza esotismo (perché l’est è un altrove solo in misura della nostra distrazione), ma con l’ansia di recuperare il tempo perduto, di accogliere visioni e parole nuove. Questo est, sommariamente definito dal Baltico al mediterraneo, dalle Alpi agli Urali e oltre, lo vediamo permeabile e in mutazione, non come una somma di stati, lingue e tradizioni, ma come un bosco, con i suoi chiari e le sue zone d’ombra.
Per orientarci in questo bosco, che tanto ci attraeva quanto ci era ignoto, abbiamo scelto quella che ci sembrava la guida migliore, per quanto pericolosa. Terrificante e saggia, strega e guaritrice, nemica spietata e aiutante salvifica: la Baba Jaga abita da sempre il folklore slavo, volando nel suo mortaio e accogliendo i viaggiatori all’interno di un’isba che, quando serve, si muove su due zampe di gallina. A volte vuole mangiarseli e a volte no, ma sempre permetterà loro di imparare qualcosa.
È semplice riconoscere, dietro la vecchia megera, l’antica dea dei boschi, della terra. Tanto semplice che l’artista lituana autrice del manifesto di questa prima edizione, senza ricevere indicazioni specifiche, ha evocato la nostra guida nella forma che ci pare più vera e più giusta.

bozzetto dipinto per il manifesto del Baba Jaga Fest, 2022
Fuori c’é la guerra. La nostra isba è ferma sulle rive del Tevere e noi continuiamo a lavorare, sgomenti eppure al sicuro rispetto a chi rischia la vita e quella percentuale di libertà per cui forse vale la pena morire, con il privilegio della nostra amarezza. Scriviamo e pensiamo a come sarà il mondo quando queste righe verranno pubblicate, cercando di capire cosa possiamo fare. Sappiamo di essere ignoranti, ma di avere voglia di ascoltare, che ancora ci ripugna la violenza, che preferiamo i sentieri alle autostrade, i boschi alle frontiere, che amiamo le differenze, le andiamo a cercare. Per questo, delle artiste e degli artisti che partecipano al festival, più che le connessioni ci interessano le peculiarità, e il modo in cui dialogano.
Scopriamo così il realismo visionario di Olga Lavrenteva, russa di San Pietroburgo, con il suo bianco e nero organico e vorticoso. Ritroviamo Aleksandar Zograf, che nella selezione di questo primo BJF riveste anche il ruolo di precursore e maestro. Zograf ha da tempo trovato una sua via per fondere la cronaca con l’onirismo e, dopo le sue storie, ci presenta l’opera di Veljiko Kockar, autore serbo ucciso nel 1945, qui per la prima volta tradotto in italiano. Eliana Albertini ci porta in una Jugoslavia immaginaria, potremmo dire mai esistita, di cui pure ci rimangono gli echi e le tracce. Maurizio Lacavalla inizia su queste pagine a raccontare o, meglio, a ricostruire la storia del proprio inarrestabile padre, alla ricerca del suo posto nella Bulgaria di oggi.

Appunti di viaggio, agosto 2017

Le ricostruzioni del padre partito
Kalina Muhova, Bulgara residente a Bologna, ci fa percorrere le strade di Sofia per mostrarci il doppio cuore dell’espatriato. Daria Bogdanska, polacca che vive a Malmö, racconta il suo deciso percorso dal fumetto all’impegno concreto nel sociale. Il destino ha portato più volte la matita di Alice Milani verso est, di lei possiamo leggere in anteprima un episodio dalla biografia di Sofja Kovalevskaja. Alex Bodea, romena di base berlinese che proprio Milani ha pubblicato in Italia, esercita le sue tattiche di sguardo e di disegno nel corso di una gita romana. Andrea De Franco, al contrario, imbocca senza esitazione la strada della trasfigurazione fiabesca. Kuš!, casa editrice lettone che nel corso dei suoi quindici anni si è affermata come luogo di eccellenza per scoprire il fumetto del presente e immaginare quello del futuro, un punto di riferimento a livello globale. Anche i cinque autori baltici selezionai da kuš!, spesso attivi in forme espressive che eccedono il fumetto, brillano per divergenza di visione: dal silenzio essenziale di Pauls Rietums all’ironico simbolismo di Gvidas Pakarklis, dal folklorre surrealista di Mark Antonius Puhkan al gioco ritmico di Jana Ribkina, fino all’immersione nella natura di Akvile Magicdust, che del BJF ha anche interpretato immagine e spirito con il suo manifesto.
Non rimane che entrare nel bosco.
«Cerchi l’avventura o sfuggi la sventura?».
A chi, dopo aver vagato a lungo nel bosco, supera la staccionata di ossa e si affaccia nell’isba sostenuta dalle zampe di gallina, la Baba Jaga pone si solito questa domanda. Vorremmo che fosse vera sempre la prima opzione, sappiamo quanto sia reale la seconda. Leggiamo, guardiamo, ascoltiamo, scriviamo, disegniamo non per voltare le spalle alla realtà, ma per darle forma, cambiarla.
Tre giorni di Festival, due mesi di extra.
PROGRAMMA BABA JAGA FESTIVAL
VENERDì 8 APRILE
18.00
VERNISSAGE
BABA JAGA FEST
inaugurazione e tour delle mostre
LE RICOSTRUZIONI DEL PADRE PARTITO
personale di Maurizio Lacavalla
personale di Eliana Albertini
LA RAGAZZA DI LENINGRADO
personale di Olga Lavrenteva – Evento sospeso –
BALTICS GONE WILD – KUŠ! EXHIBITION
collettiva
21.00
INCONTRO
INTRODUCING KAKTUS KID
con Aleksandar Zograf e Djordje Markovic
conduce: Gabriele Santoro
21.30
PROIEZIONE
THE FINAL ADVENTURE OF KAKTUS KID
di Aleksandar Zograf e Djordje Markovic
durata 62’
22.30
DJ–SET
SABATO 9 APRILE
10.00
WORKSHOP
laboratorio di serigrafia a cura di ELSE Edizioni
11.00
WORKSHOP
a cura di Alex Bodea
16.00
INCONTRO
DISPACCI DAI BALCANI
con Eliana Albertini e Maurizio Lacavalla
conducono: Serena Dovì e Alessio Trabacchini
17.00
INCONTRO
GONE WILD
con David Schilter, Akvile Magicdust, Mark A. Puhkan, Gvidas Pakarklis, Jana Ribkina, Pauls Rietums
conducono: Serena Dovì e Alessio Trabacchini
18.30
VISUAL PERFORMANCE
a cura di Francesca Battaglia, Daniele Imani Nobar, Sara Fabretti, Rosalia Giuliano
DOMENICA 10 APRILE
10.00
WORKSHOP
laboratorio di serigrafia a cura di ELSE Edizioni
16.00
INCONTRO
UNA STORIA DI MODERNA SCHIAVITÙ
con Daria Bogdanska
conduce: Annalisa Camilli
17.00
INCONTRO
THE FACT FINDER
con Alex Bodea e Alice Milani
conduce: Alessio Trabacchini
18.00
VISUAL READING
THE FACT FINDER CINEMATIC READING
di Alex Bodea
20.30
RADIO LIVE SHOW
con Live music e Visual show
conduce: Valerio Mirabella
PROGRAMMA BABA JAGA EXTRA
LUNEDì 14 MARZO
9.00
LABORATORIO
docente Kalina Muhova
9.00
LABORATORIO
docente Betterpress
GIOVEDì 17 MARZO
14.00
WORKSHOP
docente Andrea De Franco
LUNEDì 11 APRILE
9.00
LABORATORIO
docente Kalina Muhova
GIOVEDì 21 APRILE
18.00
VERNISSAGE
BALKANS XX
sguardi russi e italiani sull’Europa Orientale fino al 30 Aprile presso COSMO
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La ciurma delle Industrie Fluviali raccoglie dentro Biosfera le idee più stimolanti e i punti di vista più illuminanti. Arte, innovazione sociale e sviluppo del territorio sono i temi che ci interessano maggiormente, e ci impegniamo a intercettarli per alimentare un vero e proprio ecosistema della cultura.