Questo percorso di 350 metri inizia a terra, all’ingresso dello spazio. Una placca d’acciaio è il segnale d’inizio: da lì, sotto il livello del pavimento, protetto da un vetro allungato, il cavo lanoso inizia il suo viaggio e presto si tuffa per raggiungere il piano sottostante e l’antica caldaia di ghisa della vecchia fabbrica. Prosegue ordinato, passando da un piano all’altro dell’edificio, toccando ogni angolo, finché sparisce in un grande masso calcareo levigato nei secoli dall’azione del fiume.
Arte
Quello che - nonostante gli sforzi di intellettuali, storici, critici d'arte, frequentatori saltuari di istituzioni museali e frequentatori abituali di bar e fermate d'autobus - sfugge a una definizione ma che, ciò nonostante, continua a farci felici. Questa categoria è un contenitore senza forma per contenuti liquidi.La Cosmogonia di Andrea Casciu
Nella poetica di Casciu, gli ibridi sono presenze assidue, ma è la prima volta che essi sono investiti di una simile forza primigenia, coinvolti in qualcosa senza tempo. Posizionate all’ingresso delle Industrie Fluviali, esse sembrano dare vita, come demiurghi all’alba dei tempi, a questo piccolo pianeta che gravita attorno al centro di Roma.
Branches: le persone come alberi di Eloise Gillow
Il capitalismo secondo Hogre
Madame: Bâtir un sanctuaire
Gli ‘art based spots’ di Wide
Le Storie di Spazi di Carla Rak
Baba Jaga Fest è un viaggio tra fumetto e illustrazione nell’Europa dell’est
Artesella, lo spirito del luogo
Non si può parlare di vera e propria Land Art. Si tratta piuttosto di operazioni artistiche nella natura con elementi naturali, aiutate nel proprio sviluppo, ma con una certa libertà poi lasciata al caso: “L’artista non è protagonista assoluto dell’opera d’arte ma accetta che sia la natura a completare il proprio lavoro”.