Un momento fondamentale nella costituzione delle Industrie Fluviali è stato un importante sondaggio, effettuato fra i residenti nel raggio di 3 km dalla sede. Un’ampia indagine per raccogliere le richieste, le istanze e le necessità della cittadinanza. Per indirizzare le attività di Industrie Fluviali intercettando i bisogno del territorio, non imponendoli.
Zona Gazometro è la rubrica che Biosfera dedica a questo stesso territorio. Un unicum all’interno della città per storia ed architettura, e al contempo l’avanguardia dell’innovazione sociale e culturale.
Nel contesto del lockdown, Zona Gazometro prende il via con un racconto del Municipio VIII in tempi di distanziamento sociale, affidato al Presidente Amedeo Ciaccheri, che ne racconta le iniziative, la coesione e le prospettive.
Coesione comunitaria e distanziamento sociale: il Presidente Amedeo Ciaccheri sul Municipio VIII durante il lockdown
~ trascrizione ~
“Sono Felice di essere qua di nuovo a Industrie fluviali. Uno spazio che ci è mancato nel territorio, come tanti altri, in queste dure e lunghe giornate di lockdown.
Oggi ritornare qua ha un senso importante. Perché è uno stimolo alla nostra creatività e soprattutto alla nostra responsabilità nel reimmaginare l’utilizzo di questi spazi. La frequentazione di questi spazi. Il rapporto tra il territorio nella sua complessità e luoghi come questo, gli hub di comunità come questo.
Cosa diventata assolutamente urgente.
L’esperienza di Municipio Solidale
Il lockdown ha portato nell’Ottavo Municipio quello che ha portato nel resto di Roma.
Qui, però, abbiamo saputo in qualche modo raccogliere una disponibilità alla costruzione di comunità, che non si è spenta durante queste giornate di distanziamento e di isolamento sociale.
Sono state veramente tantissime le associazioni che si sono riunite insieme per raccogliere un invito del Municipio a costruire un progetto dentro a una cornice comune. L’abbiamo voluto chiamare Municipio Solidale: una piattaforma telematica e altri strumenti di servizio per dare la possibilità, al Municipio e alle realtà sociali che già si cominciavano nei primi giorni di marzo a muovere sul territorio per sostenere la comunità e la cittadinanza, di sposare un progetto insieme. E definirlo come un progetto elastico, capace di rispondere a bisogni differenti.
Tante le realtà. Più di 30 le associazioni e le organizzazioni di volontariato che si sono unite insieme. Dai centri sociali ai gruppi scout alle comunità parrocchiali fino ai piccoli comitati e associazioni che si occupano di territorio. Più di 300 i volontari che si sono attivati. E poi c’è stata un’attivazione che ha immediatamente coinvolto tutta quanta la dimensione del territorio: esercenti, associazionismo sportivo, un vero e proprio progetto di comunità. E su questo abbiamo fatto forza per resistere di fronte a un imprevisto straordinario e terribile quale quello che il lockdown, il coronavirus, le misure di distanziamento sociale hanno rappresentato.
L’emergenza ha richiesto solidarietà, il rilancio richiede visione
È stato un periodo difficile ma anche entusiasmante, per la capacità di leggere in questo territorio una consapevolezza della missione di solidarietà che abbiamo in qualche modo interpretato.
È stata sufficiente? No, chiaramente non è sufficiente.
Accanto alla generosità e alla solidarietà, non c’è mai venuta meno e non mi è mai venuta meno la consapevolezza che siano sempre più urgenti delle politiche attive di rilancio della nostra città. E dei settori strategici della nostra città, soprattutto dal punto di vista economico e sociale.
Però abbiamo saputo dare una risposta, almeno nell’emergenza, a più di 800 famiglie che settimanalmente ricevono aiuti alimentari. A migliaia di persone che si sono rivolte ai nostri servizi di ascolto psicologico. Alle fasce più diverse la nostra popolazione. I commercianti, come dicevo, ma anche i bambini e le bambine del territorio che hanno potuto partecipare a una forma differente di relazione: attraverso i portali aperti dal municipio; attraverso il Consiglio dei Bambini e delle Bambine; o chiedendo conto di loro esigenze specifiche. Penso agli strumenti telematici e informatici che sono diventati oggetto di una campagna specifica di solidarietà e di raccolta.
Reimmaginare la vita sociale partendo dai nessi comunitari
Cosa ci lasciano questi tre mesi di lockdown? Ci lasciano la consapevolezza che la sfida non è finita. Che dobbiamo trasformare questo grande progetto che abbiamo costruito in urgenza, quello di Municipio Solidale, in uno strumento che guardi agli esiti e alle eredità della crisi economica che sta colpendo il nostro paese come il mondo intero. La consapevolezza che uno strumento di nuova costruzione di nessi comunitari sia assolutamente ancora importante, per rispondere ai bisogni specifici e per reimmaginare come sarà la vita sociale dentro la nostra città nel corso delle prossime settimane.
Un grande punto interrogativo. Ma sono convinto che questo territorio abbia in sé non solo le risorse dal punto di vista della solidarietà, che ha dimostrato. Ma anche quelle della creatività e dell’innovazione sociale, come Industrie ha saputo ben raccontare prima di questa esperienza. E quindi farò affidamento su Industrie e su tante altre realtà di innovazione e di creatività che sono presenti su questo territorio, che ne concentra veramente tante. Un bellissimo terreno di sperimentazione per reimmaginare, con loro, come trasformare la nostra quotidianità ante covid-19 in una nuova immagine. In un nuovo disegno della nostra città”.
Presidente del Municipio VIII di Roma dal 2018. È nato, cresciuto e resiede alla Garbatella, dove ha frequentato le scuole d’ogni ordine. Non a caso, considera il Liceo Classico Statale Socrate la sua "vera palestra d’educazione, intellettuale sentimentale e politica".