Con Mezzo Pieno, raccogliamo testimonianze e riflessioni di chi si occupa a vario titolo di editoria, istituzioni, produzione culturale, turismo, inclusione, ricerca scientifica, ambiente, disabilità, psicologia, giornalismo e design attorno alla domanda: cosa possiamo salvare dell’anno della pandemia?
Oggi risponde Carmelo Comisi, Presidente di Disability Pride Onlus

Una nuova modalità
Grazie a questa nuova modalità di rappresentarci, abbiamo dato l’opportunità a chiunque, in qualunque parte d’Italia, di seguire l’evento
Carmelo Comisi
Guardando al Disability Pride, l’iniziativa che porto avanti, devo dire che il 2020 non è stato affatto un anno negativo.
Per la prima volta la nostra manifestazione si è trasformata in una puntata televisiva andata in onda in diretta su Rai play e li conservata come podcast. Per noi che ci prefiggiamo di comunicare con quello che viene definito abitualmente “il grande pubblico“, questo passo avanti è stato molto importante.
Grazie a questa nuova modalità di rappresentarci, abbiamo dato l’opportunità a chiunque, in qualunque parte d’Italia, di seguire l’evento, e al contempo abbiamo storicizzato questa iniziativa. È fuor di dubbio che da qualche anno i media (tutti) sono più inclini a dare voce a chi è stato sostanzialmente escluso dalla narrazione mainstream, quindi anche al mondo della disabilità. Noi abbiamo deciso di portare un contributo originale e innovativo, nella cifra stilistica che ci contraddistingue: siamo andati aldilà della spettacolarizzazione che si vede abitualmente e abbiamo puntato sulla quotidianità, sull’ordinarietà. Non sul disabile “caso umano” o il suo opposto, il “supereroe”. È da questa quotidianità che abbiamo tirato fuori il top, le qualità e le attitudini. È questo che abbiamo valorizzato.
Di certo se non ci fosse stata questa situazione di emergenza non avremmo pensato di avanzare una simile proposta alla Rai, se non altro perché ci saremmo concentrati su quello che fino a quel momento era stata la nostra modalità tipica di rappresentazione. Abbiamo così scoperto che il nostro Pride, anche in questa nuova modalità, ha in sé le potenzialità per essere ripetuto. E abbiamo maturato, confrontandoci con questo mezzo comunicativo, qualcosa che speriamo di poter mettere presto nuovamente in pratica.
Laureato in filosofia, nel 2015 ha dato vita, col contributo volontario di tantissimi amici, a Disability Pride Italia, un appuntamento fuori dalle righe per rivendicare l’effettiva inclusione di tutte le persone con disabilità. È autore e interprete de Le Supposte di Carmelo, una web-series satirica - che definisce "la prima sit-donw comedy italiana" - nata durante il lockdown per raccontare le problematiche che le persone con disabilità incontrano nella loro routine.